Cinema Paisiello 18 – Rassegne Cinematografiche

Cinema d’Azione Antirazzista – Rodney King

CINEMA DI AZIONE ANTIRAZZISTA
Il colore della pelle è stato, per chi ama e possiede potere, da sempre, nelle società ‘moderne e civilizzate’ veicolo di differenziazione, emarginazione, sfruttamento, odio, violenza, … razzismo. Solo pochi decenni fa, il Movimento delle Pantere Nere, figlio dei sacrifici e delle sofferenze di molti schiavi che in passato si ribellarono al padrone, ha portato avanti, anche con le armi, le istanze di un popolo oppresso e sottomesso, almeno da 400 lunghi anni di schiavitù.
Le Pantere Nere reclamavano libertà di autodeterminazione, la fine del colonialismo, dello sfruttamento delle terre e delle ricchezze delle comunità nere, chiedevano lavoro e casa per tuttx, la fine delle violenze della polizia nei confronti delle loro comunità, rivendicavano la loro dignità. Molte cose cambiarono grazie ai contributi politici (anche di vita) e agli insegnamenti che molti diedero e lasciarono come eredità politica.
Ma il razzismo non è mai morto e oggi si esprime in varie forme e verso le classi sociali più disparate, verso molteplici etnie, verso le differenze sessuali. Di un sistema patriarcale e capitalista, dove la struttura gerarchica viene constantemente difesa, protetta e giustificata, è facile elencare le ingiustizie, verso le differenti etnie o il loro stato di migrazione o di origine, come anche verso un diverso ceto sociale e culturale, verso il sesso femminile e verso le diverse identità sessuali e di genere, o verso ancora le diverse abilità o disabilità, credenze religiose, ecc. Ed è facile realizzare come il razzismo sia strutturale e funzionale al capitalismo.
La stessa repressione è la risposta di una politica razzista che da una parte condanna ufficialmente gli atti violenti della polizia ma dall’altra, nel concreto, lascia che il suo apparato di difesa possa agire liberamente e passare ingiudicato di fronte le corti giudiziarie, anch’ esse viziate da una ancora solida supremazia bianca, quand’anche maschilista.
Non basta che un video faccia il giro del mondo perchè la brutalità della polizia possa essere fermata, non servono le sentenze di un tribunale, che dimostrano che la vita di un uomo, una donna nera valgono meno della vita di un uomo, una donna bianca. Ciò che accadde a Rodney King una notte del 91, picchiato a sangue dagli agenti di polizia di Los Angeles, fu ripreso da una videocamera, le immagini fecero il giro del mondo, l’America ricominciò a bruciare. Ma le cose si ripetono, più e più volte, fino al 25 maggio 2020 e oltre.
Black Lives Matter è un movimento nato dopo l’assoluzione di un vigilante che uccise il diciassettenne afroamericano Trayvon Martin nel febbraio del 2012 in Florida, e che ha visto crescere il suo bacino di consensi e solidarietà dopo l’assassinio di George Floyd, atterrato e soffocato fino la morte dagli agenti di polizia a Minneapolis nel maggio 2020, l’unico reato è che la sua pelle sia nera e quindi, passibile di pregiudizio razziale. Sembra che, per la polizia, essere un afroamericanx equivalga ad essere unx criminale.
Ed ecco allora, che quel sofferto ‘Per favore, non riesco a respirare’, da una cittadina americana rimbalza, attraverso il potere dei social, in tutto il mondo, scatenando manifestazioni pacifiche ma anche rivolte, scontri, saccheggi, raid contro la polizia, ecc. Espressioni di una situazione non più sostenibile nè accettabile, il razzismo è ancora vivo e vegeto e va combattuto!
Black Lives Matter fa un passo oltre lo steccato del proprio orticello, sposa tutte le istanze degli sfruttati e degli oppressi e diventa un movimento mondiale che raccoglie molteplici lotte sociali e politiche.
Zellie Imani, attivista BLM dice che: ‘A prescindere da Repubblicani o Democratici … solo noi possiamo cambiare le cose!’ e aggiunge: ‘Non basta essere neutrali, non si può essere neutrali nella lotta alle ingiustizie. O sei dalla parte dell’oppresso o sei dalla parte dell’oppressore’.
Mentre la scrittice afroamericana Bonnie Greer dice che: ‘La differenza (tra Black Panther e BLM) è che BLM non ha detto “Voi restate fuori dalla nostra lotta” (riferito ai bianchi) ma “Ci sono tanti diritti da difendere, scegli il tuo!’”
E, per finire, come afferma il Dott. Kehinde Andrews, Direttore del Centro Ricerche Sociali di Birmingham ‘Non possiamo sbarazzarci del razzismo senza sbarazzarci dell’economia politica’.
Il capitalismo, il neoliberismo, fonti dei mali dell’umanità, che riducono un corpo a oggetto di sfruttamento per finalità cumulative di profitto e potere, che piegano alle loro folli speculazioni la terra e le sue risorse, possono essere abbattuti se gli oppressi di tutto il mondo si riconoscono nella stessa lotta.
UNITED WE STAND

RODNEY KING
di Spike Lee
2017

Rodney King è uno one-man show americano del 2017 diretto da Spike Lee e scritto e interpretato da Roger Guenveur Smith. Durante lo spettacolo Roger Guenveur Smith fa molteplici voci, alternando e opponendosi al fianco di Rodney King.
La storia dell’uomo al centro del brutale pestaggio della polizia che ha scatenato le rivolte del 1992 a Los Angeles.

Proiezione, dibattito e aperitivo Antirazzista

21 ottobre – ore 20.00

COMITATO CITTA’ VECCHIA
ARCO PAISIELLO 18, TARANTO

Vi aspettiamo!

 

Cinema d’Azione Antirazzista – Panther

CINEMA DI AZIONE ANTIRAZZISTA

Il colore della pelle è stato, per chi ama e possiede potere, da sempre, nelle società ‘moderne e civilizzate’ veicolo di differenziazione, emarginazione, sfruttamento, odio, violenza, … razzismo. Solo pochi decenni fa, il Movimento delle Pantere Nere, figlio dei sacrifici e delle sofferenze di molti schiavi che in passato si ribellarono al padrone, ha portato avanti, anche con le armi, le istanze di un popolo oppresso e sottomesso, almeno da 400 lunghi anni di schiavitù.
Le Pantere Nere reclamavano libertà di autodeterminazione, la fine del colonialismo, dello sfruttamento delle terre e delle ricchezze delle comunità nere, chiedevano lavoro e casa per tuttx, la fine delle violenze della polizia nei confronti delle loro comunità, rivendicavano la loro dignità. Molte cose cambiarono grazie ai contributi politici (anche di vita) e agli insegnamenti che molti diedero e lasciarono come eredità politica.
Ma il razzismo non è mai morto e oggi si esprime in varie forme e verso le classi sociali più disparate, verso molteplici etnie, verso le differenze sessuali. Di un sistema patriarcale e capitalista, dove la struttura gerarchica viene constantemente difesa, protetta e giustificata, è facile elencare le ingiustizie, verso le differenti etnie o il loro stato di migrazione o di origine, come anche verso un diverso ceto sociale e culturale, verso il sesso femminile e verso le diverse identità sessuali e di genere, o verso ancora le diverse abilità o disabilità, credenze religiose, ecc. Ed è facile realizzare come il razzismo sia strutturale e funzionale al capitalismo.
La stessa repressione è la risposta di una politica razzista che da una parte condanna ufficialmente gli atti violenti della polizia ma dall’altra, nel concreto, lascia che il suo apparato di difesa possa agire liberamente e passare ingiudicato di fronte le corti giudiziarie, anch’ esse viziate da una ancora solida supremazia bianca, quand’anche maschilista.
Non basta che un video faccia il giro del mondo perchè la brutalità della polizia possa essere fermata, non servono le sentenze di un tribunale, che dimostrano che la vita di un uomo, una donna nera valgono meno della vita di un uomo, una donna bianca. Ciò che accadde a Rodney King una notte del 91, picchiato a sangue dagli agenti di polizia di Los Angeles, fu ripreso da una videocamera, le immagini fecero il giro del mondo, l’America ricominciò a bruciare. Ma le cose si ripetono, più e più volte, fino al 25 maggio 2020 e oltre.
Black Lives Matter è un movimento nato dopo l’assoluzione di un vigilante che uccise il diciassettenne afroamericano Trayvon Martin nel febbraio del 2012 in Florida, e che ha visto crescere il suo bacino di consensi e solidarietà dopo l’assassinio di George Floyd, atterrato e soffocato fino la morte dagli agenti di polizia a Minneapolis nel maggio 2020, l’unico reato è che la sua pelle sia nera e quindi, passibile di pregiudizio razziale. Sembra che, per la polizia, essere un afroamericanx equivalga ad essere unx criminale.
Ed ecco allora, che quel sofferto ‘Per favore, non riesco a respirare’, da una cittadina americana rimbalza, attraverso il potere dei social, in tutto il mondo, scatenando manifestazioni pacifiche ma anche rivolte, scontri, saccheggi, raid contro la polizia, ecc. Espressioni di una situazione non più sostenibile nè accettabile, il razzismo è ancora vivo e vegeto e va combattuto!
Black Lives Matter fa un passo oltre lo steccato del proprio orticello, sposa tutte le istanze degli sfruttati e degli oppressi e diventa un movimento mondiale che raccoglie molteplici lotte sociali e politiche.
Zellie Imani, attivista BLM dice che: ‘A prescindere da Repubblicani o Democratici … solo noi possiamo cambiare le cose!’ e aggiunge: ‘Non basta essere neutrali, non si può essere neutrali nella lotta alle ingiustizie. O sei dalla parte dell’oppresso o sei dalla parte dell’oppressore’.
Mentre la scrittice afroamericana Bonnie Greer dice che: ‘La differenza (tra Black Panther e BLM) è che BLM non ha detto “Voi restate fuori dalla nostra lotta” (riferito ai bianchi) ma “Ci sono tanti diritti da difendere, scegli il tuo!'”
E, per finire, come afferma il Dott. Kehinde Andrews, Direttore del Centro Ricerche Sociali di Birmingham ‘Non possiamo sbarazzarci del razzismo senza sbarazzarci dell’economia politica’.
Il capitalismo, il neoliberismo, fonti dei mali dell’umanità, che riducono un corpo a oggetto di sfruttamento per finalità cumulative di profitto e potere, che piegano alle loro folli speculazioni la terra e le sue risorse, possono essere abbattuti se gli oppressi di tutto il mondo si riconoscono nella stessa lotta.

UNITED WE STAND

PANTHER
di Mario Van Peebles
1995

Panther è un film diretto da Mario Van Peebles, scritto dal padre Melvin Van Peebles, riguardante la storia delle Pantere Nere.
Il film narra la storia del movimento rivoluzionario afroamericano delle Pantere Nere, dal 1966 al 1968. Dall’incontro tra Huey P. Newton e Bobby Seale alla scorta operata nei confronti di Betty Shabazz (la vedova di Malcolm X), fino ai tentativi da parte della CIA e dell’F.B.I. di smembrare il movimento, portando la droga nei ghetti afroamericani.


Proiezione, dibattito e aperitivo Antirazzista

14 ottobre – ore 20.00

COMITATO CITTA’ VECCHIA
ARCO PAISIELLO 18, TARANTO

Vi aspettiamo!

 

Cinema d’Azione Antirazzista – United We Stand

CINEMA DI AZIONE ANTIRAZZISTA

Il colore della pelle è stato, per chi ama e possiede potere, da sempre, nelle società ‘moderne e civilizzate’ veicolo di differenziazione, emarginazione, sfruttamento, odio, violenza, … razzismo. Solo pochi decenni fa, il Movimento delle Pantere Nere, figlio dei sacrifici e delle sofferenze di molti schiavi che in passato si ribellarono al padrone, ha portato avanti, anche con le armi, le istanze di un popolo oppresso e sottomesso, almeno da 400 lunghi anni di schiavitù.
Le Pantere Nere reclamavano libertà di autodeterminazione, la fine del colonialismo, dello sfruttamento delle terre e delle ricchezze delle comunità nere, chiedevano lavoro e casa per tuttx, la fine delle violenze della polizia nei confronti delle loro comunità, rivendicavano la loro dignità. Molte cose cambiarono grazie ai contributi politici (anche di vita) e agli insegnamenti che molti diedero e lasciarono come eredità politica.
Ma il razzismo non è mai morto e oggi si esprime in varie forme e verso le classi sociali più disparate, verso molteplici etnie, verso le differenze sessuali. Di un sistema patriarcale e capitalista, dove la struttura gerarchica viene constantemente difesa, protetta e giustificata, è facile elencare le ingiustizie, verso le differenti etnie o il loro stato di migrazione o di origine, come anche verso un diverso ceto sociale e culturale, verso il sesso femminile e verso le diverse identità sessuali e di genere, o verso ancora le diverse abilità o disabilità, credenze religiose, ecc. Ed è facile realizzare come il razzismo sia strutturale e funzionale al capitalismo.
La stessa repressione è la risposta di una politica razzista che da una parte condanna ufficialmente gli atti violenti della polizia ma dall’altra, nel concreto, lascia che il suo apparato di difesa possa agire liberamente e passare ingiudicato di fronte le corti giudiziarie, anch’ esse viziate da una ancora solida supremazia bianca, quand’anche maschilista.
Non basta che un video faccia il giro del mondo perchè la brutalità della polizia possa essere fermata, non servono le sentenze di un tribunale, che dimostrano che la vita di un uomo, una donna nera valgono meno della vita di un uomo, una donna bianca. Ciò che accadde a Rodney King una notte del 91, picchiato a sangue dagli agenti di polizia di Los Angeles, fu ripreso da una videocamera, le immagini fecero il giro del mondo, l’America ricominciò a bruciare. Ma le cose si ripetono, più e più volte, fino al 25 maggio 2020 e oltre.
Black Lives Matter è un movimento nato dopo l’assoluzione di un vigilante che uccise il diciassettenne afroamericano Trayvon Martin nel febbraio del 2012 in Florida, e che ha visto crescere il suo bacino di consensi e solidarietà dopo l’assassinio di George Floyd, atterrato e soffocato fino la morte dagli agenti di polizia a Minneapolis nel maggio 2020, l’unico reato è che la sua pelle sia nera e quindi, passibile di pregiudizio razziale. Sembra che, per la polizia, essere un afroamericanx equivalga ad essere unx criminale.
Ed ecco allora, che quel sofferto ‘Per favore, non riesco a respirare’, da una cittadina americana rimbalza, attraverso il potere dei social, in tutto il mondo, scatenando manifestazioni pacifiche ma anche rivolte, scontri, saccheggi, raid contro la polizia, ecc. Espressioni di una situazione non più sostenibile nè accettabile, il razzismo è ancora vivo e vegeto e va combattuto!
Black Lives Matter fa un passo oltre lo steccato del proprio orticello, sposa tutte le istanze degli sfruttati e degli oppressi e diventa un movimento mondiale che raccoglie molteplici lotte sociali e politiche.
Zellie Imani, attivista BLM dice che: ‘A prescindere da Repubblicani o Democratici … solo noi possiamo cambiare le cose!’ e aggiunge: ‘Non basta essere neutrali, non si può essere neutrali nella lotta alle ingiustizie. O sei dalla parte dell’oppresso o sei dalla parte dell’oppressore’.
Mentre la scrittice afroamericana Bonnie Greer dice che: ‘La differenza (tra Black Panther e BLM) è che BLM non ha detto “Voi restate fuori dalla nostra lotta” (riferito ai bianchi) ma “Ci sono tanti diritti da difendere, scegli il tuo!'”
E, per finire, come afferma il Dott. Kehinde Andrews, Direttore del Centro Ricerche Sociali di Birmingham ‘Non possiamo sbarazzarci del razzismo senza sbarazzarci dell’economia politica’.
Il capitalismo, il neoliberismo, fonti dei mali dell’umanità, che riducono un corpo a oggetto di sfruttamento per finalità cumulative di profitto e potere, che piegano alle loro folli speculazioni la terra e le sue risorse, possono essere abbattuti se gli oppressi di tutto il mondo si riconoscono nella stessa lotta.

UNITED WE STAND

Proiezione, dibattito ed aperitivo Antirazzista

Mercoledì 14 ottobre
PANTHER
di Mario Van Peebles
1995

Mercoledì 21 ottobre
RODNEY KING
di Spike Lee
2017

Mercoledì 28 ottobre
8 MINUTI E 46 SECONDI
(L’assassinio di George Floyd)
di Idris Elba
2020

COMITATO CITTA’ VECCHIA
ARCO PAISIELLO 18, TARANTO

 

 

Cinema di ‘Evasione’ – Bandersnatch

CINEMA DI ‘EVASIONE’

In una società soggiogata dal controllo globale è sempre più difficile definire come libere, le nostre scelte, i nostri pensieri … e la democrazia rappresentativa ne è l’esempio più lampante.
La realtà è un’altra. Quando ci è dato scegliere, scegliamo qualcosa che è stato già pianificato da pochi e per il profitto di pochi. Non abbiamo reale libero arbitrio, ma solo un apparente ventaglio di scelte condizionate.
Siamo liberi di scegliere solo come arredare le nostre gabbie, ma essere liberi è riconoscere la propria prigionia e tentare l’evasione!

CREDI DI AVERE IL CONTROLLO?

BANDERSNATCH
di David Slade
2018

Nell’Inghilterra del 1984, il giovane programmatore Stefan Butler sta progettando un innovativo videogioco interattivo basato sul librogame Bandersnatch del visionario Jerome F. Davies. Stefan propone la demo alla società Tuckersoft, diretta da Mohan Thakur, che ha tra i suoi programmatori il famoso Colin Ritman, autore dei principali videogiochi in voga all’epoca. A Stefan viene proposto un team di collaboratori e di progettare il gioco nell’ufficio messo a disposizione dalla società. Quando scade il termine per consegnare il gioco alla società, Stefan riscontra ancora errori e bug nella programmazione, e inizia a sospettare di essere controllato da forze esterne, dubitando del padre e della dottoressa Haynes, sotto la quale il protagonista è in terapia.
Bandersnatch è un film interattivo, in cui in vari punti viene chiesto allo spettatore di effettuare una scelta che influisce sulla trama.

Proiezione, dibattito e aperitivo Antisolamento
26 agosto – ore 20.00

Comitato Città Vecchia
Arco Paisiello 18

Vi aspettiamo!

 

Cinema di ‘Evasione’ – Snowpiercer

CINEMA DI ‘EVASIONE’

In una società soggiogata dal controllo globale è sempre più difficile definire come libere, le nostre scelte, i nostri pensieri … e la democrazia rappresentativa ne è l’esempio più lampante.
La realtà è un’altra. Quando ci è dato scegliere, scegliamo qualcosa che è stato già pianificato da pochi e per il profitto di pochi. Non abbiamo reale libero arbitrio, ma solo un apparente ventaglio di scelte condizionate.
Siamo liberi di scegliere solo come arredare le nostre gabbie, ma essere liberi è riconoscere la propria prigionia e tentare l’evasione!

CREDI DI AVERE IL CONTROLLO?

SNOWPIERCER (Seolgug-yeolcha)
di Bong Joon-ho
2013

2031. In un mondo decimato da una nuova era glaciale, causata da esperimenti falliti per fermare il riscaldamento globale, un gruppo di sopravvissuti rimane in vita all’interno di un treno, lo ‘Snowpiercer’, che continua a spostarsi intorno alla Terra e si procura l’energia necessaria attraverso un apparente motore perpetuo. Il treno è un microcosmo di società umana diviso in classi sociali: i più poveri vivono nelle ultime carrozze, dove si nutrono esclusivamente di barrette ‘proteiche’ che vengono loro date, i più ricchi nei vagoni anteriori. La convivenza tra loro sfocia inevitabilmente in lotte e rivoluzioni. I poveri sono continuamente oppressi dalla milizia di coloro che risiedono nella testa del treno, che rapiscono i loro bambini per farli lavorare come loro schiavi, facendoli vivere privi di igiene e di alimenti, punendo qualsiasi persona si opponga al loro volere.

Proiezione, dibattito e aperitivo Antisolamento
12 agosto – ore 20.00

Comitato Città Vecchia
Arco Paisiello 18

Vi aspettiamo!

 

Cinema di ‘Evasione’ – Il Buco

CINEMA DI ‘EVASIONE’

In una società soggiogata dal controllo globale è sempre più difficile definire come libere, le nostre scelte, i nostri pensieri … e la democrazia rappresentativa ne è l’esempio più lampante.
La realtà è un’altra. Quando ci è dato scegliere, scegliamo qualcosa che è stato già pianificato da pochi e per il profitto di pochi. Non abbiamo reale libero arbitrio, ma solo un apparente ventaglio di scelte condizionate.
Siamo liberi di scegliere solo come arredare le nostre gabbie, ma essere liberi è riconoscere la propria prigionia e tentare l’evasione!

CREDI DI AVERE IL CONTROLLO?

IL BUCO (El hoyo)
di Galder Gaztelu-Urrutia
2019

Il film è ambientato in una prigione che si sviluppa sottoterra ed è suddivisa in piani. La particolarità di questo edificio verticale è che al piano 0, situato in cima all’edificio, sono presenti dei cuochi con il compito di imbandire una larga tavola, la ‘piattaforma’, con i piatti preferiti di tutte le persone imprigionate nei piani sottostanti.
La piattaforma scende verticalmente attraverso il ‘buco’, una gigantesca apertura al centro di ogni piano. Non avendo cibo con sé, i prigionieri hanno la possibilità di mangiare, entro pochi minuti, gli avanzi di chi sta ai piani superiori.
Più giù si scende e minori saranno le possibilità di sopravvivere (dato che il cibo ormai è assente nei livelli più bassi, in quanto mangiato dai prigionieri delle prime piattaforme) e ogni stanza viene fatalmente riscaldata o raffreddata se i prigionieri tentano di accumulare cibo dopo che la piattaforma ha lasciato il loro livello.
Il protagonista è Goreng, uno dei volontari della sperimentazione che decide di entrare nell’edificio per sei mesi in cambio di un attestato di permanenza, del tutto incosciente della reale situazione.


Proiezione, dibattito e aperitivo Antisolamento
5 agosto – ore 20.00

Comitato Città Vecchia
Arco Paisiello 18

Vi aspettiamo!

 

Cinema di ‘Evasione’ – Credi di avere il controllo?

CINEMA DI ‘EVASIONE’

In una società soggiogata dal controllo globale è sempre più difficile definire come libere, le nostre scelte, i nostri pensieri … e la democrazia rappresentativa ne è l’esempio più lampante.
La realtà è un’altra. Quando ci è dato scegliere, scegliamo qualcosa
che è stato già pianificato da pochi e per il profitto di pochi.
Non abbiamo reale libero arbitrio, ma solo un apparente ventaglio
di scelte condizionate.
Siamo liberi di scegliere solo come arredare le nostre gabbie, ma essere liberi è riconoscere la propria prigionia e tentare l’evasione!

CREDI DI AVERE IL CONTROLLO?

Proiezione e dibattito

5 agosto
IL BUCO
di Galder Gaztelu-Urrutia
2019

12 agosto
Snowpiercer (Seolgug-yeolcha)
di Bong Joon-ho
2013

26 agosto
Bandersnatch
di David Slade
2018

Durante, Aperitivo Antisolamento
Vi aspettiamo!