STOP ALLO STERMINIO! PALESTINA LIBERA

La questione palestinese non nasce ieri, come l’informazione ufficiale vuole far passare con l’intento di rimuovere i precedenti, il passato, la memoria e le stesse ragioni del conflitto. Dal ’48, anno dell’istituzione dello Stato d’Israele, dovuta alla risoluzione Onu e favorita dagli Stati Uniti, abbiamo visto una radicale e violenta sottrazione di territorio arabo, con conseguente repressione, espropri, carcerazioni e uccisione di combattenti e civili palestinesi di ogni età. Il governo sionista israeliano è riuscito nei decenni ad accumulare potere e armamenti, dall’altro lato ha mantenuto e instaurato saldi rapporti e complicità con le grandi potenze occidentali e creato uno dei più efficienti e pericolosi servizi segreti, evadendo costantemente le risoluzioni al conflitto e le sanzioni imposte dall’Onu, la quale oggi resta del tutto sorda o passiva.

Il popolo palestinese oggi più di ieri è vittima di un vero e proprio sterminio di innocenti. Condanniamo gli attentati di Hamas, la frangia destra della politica palestinese e destinataria di finanziamenti sia arabi che occidentali, e condanniamo fermamente gli atti criminali che lo Stato sionista israeliano sta mettendo in atto in queste settimane. Si contano per oltre 16mila i civili palestinesi uccisi dai soldati e dalle bombe israeliane (tra cui più di 5mila bambin*), nel silenzio della politica mondiale, compresi gli stati arabi.

Chiediamo l’interruzione dello sterminio sionista nella striscia di Gaza, la cessazione dell’avanzata e dell’insediamento dei coloni nei territori occupati. Al fianco dei popoli vittime delle guerre dei potenti, contro gli imperialismi e le loro più infime rappresentazioni, per una Palestina libera dagli oppressori.

Venerdì 8 dicembre 2023 sarà la prima serata di autofinanziamento a sostegno della causa palestinese.

Mostra delle illustrazioni di vari autor* internazionali in solidarietà con la Palestina.

Ore 18.00

Ricordando Laura sostenitrice e attivista per la Palestina.

Ore 19.00

Sei anni da quel giorno, Laura!

Ogni 8 dicembre ricordiamo le tue lotte, la tua determinazione, il tuo esempio di coerenza politica.

Il tuo ricordo è vivo ed è con noi nelle strade, nei cortei, nelle nostre parole!

Hasta Siempre Laura Strega Rossa!

Cena Sociale a sostegno della Palestina.

Ore 20.30

Menù:

trofie con zucchine e speck (+ variante vegetariana);

polpette fritte (+ variante vegetariana);

pomodori invernali crispianesi al forno;

patate al forno;

insalata;

frutta.

E’ gradita la prenotazione tramite messaggio privato alla pagina fb del Comitato Città Vecchia.

I contributi raccolti saranno devoluti all’Ass. Amicizia Sardegna Palestina

SOSTIENI LE AUTORGANIZZAZIONI!

SOSTIENI LA PALESTINA!

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Ass. Amicizia Sardegna Palestina

Causale: Raccolta Fondi Emergenza Gaza 2023

COMITATO CITTA’ VECCHIA

Arco Paisiello 18, Taranto

Vi aspettiamo!

Riflessioni Oltre il Muro

 

OLTRE IL MURO è un’idea che nasce dalla necessità di abbattere l’ombra che ricopre, come una condanna, vicoli e vie del centro storico esclusi dagli itinerari ufficiali del turismo e della movida tarantina.

Nasce dall’autodeterminazione e dal consenso degli abitanti delle zone in cui gli artist* intervengono. Dalla scelta politica di non attendere e non delegare. Dalla necessità di sottrarre spazi all’abbandono e corpi all’emarginazione.

OLTRE IL MURO vogliamo spingerci perché questo è un muro nei nostri cuori e sui nostri corpi.

Gli artist* che hanno aderito al progetto hanno lasciato una traccia di sé, questa volta in via Paisiello dove è assente ogni tipo di attività, dove insistono numerosi B&B; dove il numero di porte murate è davvero imbarazzante.

All’asettico grigio di queste, ben venga il colore a colpire i tufi senza valore, donando loro espressione e sorpresa a chi li incontra.

L’iniziativa è stata per noi un esempio di buone pratiche sociali in termini di collaborazione con gli abitanti, pulizia di via Paisiello dai cumuli di rifiuti, ingombranti, erbacce e amianto, affinità con gli e le artist*, confronto e socialità per un’ecologia delle relazioni.

La giornata ha poi attirato un discreto numero di curios*.

Questi interventi artistici possono scaturire curiosità, passeggio o dare un attimo di luce nuova ad angoli abituati a restare in ombra? Non ci dispiacerebbe assolutamente, siamo per un turismo sostenibile e rispettoso, fuori però dalle dinamiche del turismo di massa.

Questi interventi possono scaturire, certo, varie reazioni o critiche. Ci arricchiremo di esse, accettando quelle fatte con cognizione di causa e ignorando quelle dettate da sterili posizioni fuori luogo di ignoti difensori di non sappiamo cosa! Infine invitiamo chi interessat* ai processi sociali dal basso ad affacciarsi in città vecchia presso il Comitato.

A presto … OLTRE IL MURO!

Autoproduzioni dal Laboratorio di Autocoscienza sul Maschile

  1. n.2 Giambruno e le tossicità sul lavoro

Lo scherzo è bello quando ridiamo tutt*

La mascolinità tossica di una società patriarcale si riflette senza pudore nella ilarità della quotidianità. Questo cultura porta, per esempio, il Giambruno di turno a pensare che le sue avances, in tv o fuori, possano essere facilmente raccontate o interpretate come semplici battute scherzose in caso di criticità.

L’assurdità della situazione porta, oltre larghe fasce di popolazione, alcuni giornalisti a ridimensionare la gravità dei fatti di Giambruno raccontando che nei dietro le quinte, negli studi delle radio e delle televisioni e altrove si dicono cose ben peggiori senza alcun problema.

 

 

Il ricatto

I narratori sottovalutano, ignorano (o fingono di farlo) che le avances fatte in un luogo di lavoro comportano reazioni e azioni emotive varie e quasi sempre sono coloro che occupano le posizioni più basse a subirle, spesso per paura di perdere il lavoro. Ora immaginiamo Giambruno abbia consuetudinalmente tali atteggiamenti e cerchiamo di immaginare quante donne, tra le sue colleghe e assistenti, possano ritrovarsi in situazioni di imbarazzo, di soggezione, di panico, paura, ricatto e violenza sul proprio posto di lavoro.

Riconoscere tali radicamenti culturali non è sempre semplice, ma non è neanche così impossibile. Se fossimo consapevoli che ricattare una persona sul posto di lavoro, sfruttando la propria posizione di potere anche solo con atteggiamenti allusivi o ambigui, è aberrante, allora difficilmente troveremmo dell’ironia nei fatti di Giambruno.

  1. Verso un’ecologia delle relazioni

Impegnarsi a riconoscere tali atteggiamenti di ambiguità e predominanza e intervenire (per quanto possibile) quando si perpetuano, accrescere la propria coscienza in tal senso, iniziando ad evitare l’utilizzo di termini patriarcali, col proposito di teorizzare e praticare una ecologia delle relazioni, sarebbe già un passo verso l’eliminazione di quelle zone grigie dove prolifica l’avidità e l’abuso dei poteri.

Questo lavoro è parte del laboratorio di autocoscienza sul maschile lanciato mesi fa dal Comitato Città Vecchia di Taranto, potrete partecipare sia commentando i vari post, che partecipando di persona il mercoledì alle 18.00 ai nostri laboratori.

 

 

 

 

 

 

 

Autoproduzioni dal laboratorio sul maschile

premessa

Da oggi realizzeremo una serie di post che affronteranno in maniera partecipata alcuni fatti di cronaca che riguardano episodi di violenza di genere, di prevaricazione sociale, di bullismo e di dominio in genere. Inviteremo tutte quelle realtà politiche e associative che riteniamo sensibili a tali tematiche al fine di realizzare una presa di coscienza sull’ecologia delle relazioni. Questo lavoro è parte del laboratorio di autocoscienza sul maschile lanciato mesi fa dal comitato città vecchia Taranto, potrete partecipare sia commentando i vari post, che compilando un questionario anonimo che potrete richiedere che partecipando di persona il mercoledì alle 18 ai nostri laboratori.

L’elenco numerato è stato concepito per dare la possibilità a chiunque di commentare anche il singolo paragrafo senza per forza commentare l’intero documento

 

Un’emergenza culturale

E’ scontato dire che gli avvenimenti di Palermo e Caivano sono atti brutali e riprovevoli.

Purtroppo non sono certo rari e spesso nascosti, per anni, decenni, nelle camerette, nelle cucine delle nostre case, nei luoghi di lavoro, nelle strade, ecc. Gli atti violenti machisti, sessisti e omotransfobici vengono da molto lontano, siamo intrisi di una cultura patriarcale radicata da migliaia di anni.

La predominazione e il dominio di un corpo su un altro sono fattori determinanti in queste storie, ma non bastano per capire come si può arrivare a tale brutalità.

La violenza esiste da sempre, certo! Ma quanto, negli avvenimenti attuali, l’istinto sessuale è la causa scatenante di tale violenza?

 

  1. la cultura dominante capitalista impone un modello di individuo vincente, senza emozioni, senza empatia e prevaricatore.
  2. Il bisogno di approvazione sociale è sostituito con l’approvazione virtuale dell’immagine che si vuole dare di se stessi.
  3. La cultura mediatica poi fornice spunti e mezzi perché ogni accadimento possa essere spettacolarizzato, giudicato, condannato o esaltato.
  4. I vari media e social media, i mezzi di comunicazione ufficiali e non, persino alcune fiction incoraggiano forme deviate di caratteristiche soprattutto maschili quali narcisismo, violenza fisica, possesso e dominio.
  5. Oltre il proprio ego non c’è nulla o quasi, il prossimo esiste solo quando garantisce l’ennesimo ‘I Like’.
  6. Click su click cresce l’ego e la necessità spasmodica di soddisfarlo, di affermarsi e farsi riconoscere.
  7. assistiamo ad una sorta di trionfo dell’ignoranza e della violenza ad una deriva sociale che è anche il risultato dell’incapacità del sistema di formazione italiano di innalzare il livello culturale permettendo di essere consapevoli delle proprie tossicità (in senso lato dai videogiochi agli abusi sia fisici che di sostanze).
  8. Da dove nasce culturalmente questa degenerazione? Sicuramente anche dal boom economico dal benessere degli anni 80, dalla spregiudicatezza delle tv private, dal modello bunga bunga, dalla mercificazione dei corpi.
  9. La società in cui viviamo è chiaramente ormai permeata di un individualismo che sfocia in un atteggiamento dove predomina la difesa esclusiva della propria libertà a scapito di chi ci sta affianco.
  10. Ma l’essere umano non è un’isola e quando diventa ‘branco’ si sviluppano altre dinamiche differenti e imprevedibili: la voglia di strafare, di far parlare di sè il tentare di emergere nel gruppo come unico e impareggiabile. Senza un substrato culturale machista, sessista e omotransfobico alcune devianze intollerabili probabilmente non sarebbero neanche cronaca.
  11. Lo stupro in questo contesto non è più quindi legato all’aspetto sessuale, ma diventa un mezzo che oltre a prevaricare e oggettivizzare i corpi è capace di accrescere l’ego deformato dai social, diventa narrativa da condividere in chat per gonfiare e affermare l’immagine di chi lo compie al di sopra di una platea di affini, non curanti e assolutamente non coscienti delle conseguenze dei loro atti.
  12. In un branco ci sono sicuramente un capobranco, figure dominanti e figure subordinate. In un branco di adolescenti nessuno vuole essere da meno e rispetta le decisioni prese o aderisce agli avvenimenti senza sottrarsi, per poi deresponsabilizzarsi automaticamente perché la colpa è del branco e quindi sempre degli/delle altr*!
  13. Atti di violenza, prevaricazione, stupro di gruppo, sono sempre esisititi nella società patriarcale da millenni, in questa fase post-industriale diventano forme di spettacolarizzazione.
  14. Un atto deprecabile come quello di uno stupro di gruppo (come ogni altro atto di violenza patriarcale) è il risultato di tutto ciò a cui abbiamo rinunciato in questi decenni: la responsabilità, l’impegno, l’educazione, il sacrificio, la solidarietà, la salvaguardia delle comunità, ecc.
  15. Questo male viene da molto lontano, ha radici profonde, ma la mala pianta ormai raggiunge vette insopportabili. Recidere, dal basso, è necessario e opportuno, in quanto i femminicidi e la violenza di genere sono ogni nuovo giorno un’emergenza culturale da dover affrontare.

 

Laboratorio di autocoscienza sul maschile

CONTRO DEGRADO E ABBANDONO: AUTORGANIZZAZIONE, IMPEGNO E CREATIVITÀ

 

Il contesto

La città vecchia, come già ampiamente documentato, versa ancora in uno stato di degrado e abbandono che non troverà fine fino a quando spereremo che le istituzioni si interessino alla vivibilità degli abitanti del quartiere.
L’obbiettivo scientificamente provato, è quello di renderla quanto più invivibile possibile, cercando comunque di mantenere una ‘faccia pulita’. Ed è per questo che le vie del passeggio sono sempre le più accoglienti, per permettere al comune di descriversi come interessato, ma nei fatti il suo interesse non è  quello di accudire il quartiere, ma sperare che il degrado, l’abbandono e i vicoli  chiusi possano fare defluire via quanti più autoctoni possibili, per lasciare che  la speculazione, sotto le vesti di gentrificazione, possa sguazzare liberamente  nei vicoli. Solo così si possono spiegare decenni di indifferenza verso alcune vie che mai sono state interessate da una bonifica di ‘salubrità’ eliminando  l’immondizia e ridandole alla fruibilità della popolazione autoctona e non. Non  riusciamo diversamente a spiegarci il rischio che si corre nel lasciare che la  turistificazione possa indignarsi girando per un angolo buio, lasciando anche  solo per un momento la via illuminata da negozi, b&b e hotel.

Abbandono istituzionale e degrado funzionale

La scelta di collocare solo sei postazioni di cassonetti per i rifiuti in zone  peraltro difficilmente raggiungibili a piedi da chi magari deve addirittura salire  o scendere delle scale carico di immondizia va evidentemente in questa  direzione. La scelta di offrire le ‘case a un euro’ è un altra delle politiche  dell’apparenza, non racconta infatti il titolone ‘case ad un euro’ che per vincere  tali bandi devi avere un patrimonio da spendere in tempi brevi per la  ristrutturazione di interi palazzi e viene anche taciuto che il bando ha   referenze  verso chi ha un capitale cospicuo dimostrabile.

Autorganizzazione sociale e creatività

Contro questa tendenza che sradica le tradizioni e la cultura locale,   l’autorganizzazione sociale può resistere ed è per questo che il Comitato Città  Vecchia, Stencil Noire e Ras organizzano una giornata di socializzazione in cui  vari artisti provenienti da tutta la Puglia dipingeranno le porte murate della  parte abbandonata di via Paisiello, un tentativo di offrire prospettive innovative  e differenti che possano ridisegnare e ricolorare, il degrado  istituzionale, con tinte accese, dettate dalla creatività e da quei contenuti che  mediante l’arte si vuole veicolare.

‘Seminiamo’ l’autorganizzazione sociale

La nostra linea politica è marcatamente antimachista, antisessista e antiomotransfobica, riconosciamo in queste tre categorie (machismo,  sessismo e omotransfobia) una serie di elementi culturali che hanno permesso  al potere di degenerare fino a smettere di occuparsi dei bisogni  della gente per tutelare solo gli interessi degli accaparratori sociali, vorremmo  che questa giornata possa rappresentare un punto di svolta per l’intera città,  che possa essere vista e vissuta da chiunque abbia a cuore questo territorio e  volesse dal basso provare a ridargli quello smalto che l’inquinamento ha ingrigito.

Un piccolo contributo

Per questo vi chiediamo di contribuire alle spese che la giornata prevede attraverso questi salvadanai e per questo vi invitiamo a presenziare domenica  29 ottobre 2023 alla realizzazione degli interventi artistici che saranno capaci  i riaccendere l’immaginario di chi li attraverserà. Vi aspettiamo dalle ore 09.00 in via Paisiello, Città Vecchia, Taranto.

OLTRE IL MURO, AUTORGANIZZIAMO IL NOSTRO FUTURO!

COMITATO CITTA’ VECCHIA
Arco Paisiello 18, Taranto
comitatocittavecchia.noblogs.org
comitatocittavecchia@protonmail.com
fb: Comitato Città Vecchia

 

 

CASE BIANCHE FUMI NERI

IL COMITATO DI QUARTIERE PAOLO VI E IL COMITATO CITTA’ VECCHIA PRESENTANO LA PROIEZIONE DI DUE FILM CHE HANNO ATTRAVERSATO LE CASE BIANCHE ED IL QUARTIERE PAOLO VI DI TARANTO.

 

MAR PICCOLO

di Alessandro Di Robilant – 2009

GIOVEDI’ 28 SETTEMBRE

ore 20.00

Con la partecipazione di Maria Lupoli, Location Manager nel film e autrice del libro ‘Case Bianche’.

Tiziano è un adolescente che vive a Taranto, il quale si trova ad affrontare situazioni difficili: episodi di malavita, un padre col vizio del gioco, personaggi che tendono a legarlo al mondo della malavita e miseria. Tiziano è però affiancato anche da personaggi positivi che cercano di reindirizzarlo sulla retta: la madre, la fidanzata Stella, l’insegnante d’italiano e, quando finirà in carcere per omicidio, una guardia anziana del carcere stesso. Alla fine Tiziano decide di dare una svolta alla sua vita, partendo per Bologna con la sua fidanzata per ricominciare da zero.

 

 

TARA

di Volker Satter e Francesca Bertin – 2022

GIOVEDI’ 5 OTTOBRE

ORE 20.00

Con la partecipazione dei ragazzi attori non-protagonisti del docu-film.

Il fiume Tara scorre nella periferia industriale della città, a un passo dalla fabbrica. Nonostante l’inquinamento, sopravvive un culto locale che attribuisce alle sue acque dei poteri curativi. TARA esplora in immagini poetiche e precise i parallelismi tra sfruttamento economico ed ecologico delle persone che vivono ai margini della società.

Per decenni la fabbrica siderurgica ha dominato la vita dei tarantini.

Ormai tradizioni e miti si scontrano con l’inguaribile credenza del progresso. La macchina fotografica di Volker Sattel cattura attentamente i contrasti e le sfumature sottili di un luogo tradito che non si arrende.

 

 

Vi aspettiamo presso il Comitato di Quartiere di Paolo VI (Case Bianche – di fronte la Scuola G. Falcone). Non mancate!

SOSTIENI LE AUTORGANIZZAZIONI!

Povero Gabbiano (SpazzaTour)

 

Decoro e Monnezza

L’estate è ben che iniziata e mentre il sistema turistico locale è in crescita e gode di più attenzioni da parte delle amministrazioni rispetto ad altri temi, l’isola, che è uno degli obbiettivi e tappa turistica tra le principali, in alcuni tratti sembra essere accogliente, decorosa, pulita, risultato delle volontà politiche di risanamento del patrimonio comunale (gentrificazione) e per il turismo (turistificazione), in altri sembra dimenticata, ma non per questo vedremmo di buon occhio un ennesimo B&B o ristorante!

Il/la turista o il/la visitator* che prova ad uscire dai percorsi ufficiali, per riconoscere l’autenticità del luogo e delle sue e dei suoi abitanti, si trova nello spiacevole incontro di cumuli di rifiuti abbandonati con relativo fetore nauseabondo. Ma se il/la turista è di passaggio, molti cittadin* di Città Vecchia che in estate non usano migrare verso lidi migliori si trovano a far fronte quotidianamente con la scarsità di campane per la differenziata (spesso danneggiate) e l’assenza di un qualsiasi cestino nelle strade principali. Le campane sono così scarse che i/le cittadin* devono raggiungerle impiegando più tempo e, con le temperature estive, diventa al quanto faticoso, se non rischioso per gli anzian*. Abbiamo inoltre osservato che lo svuotamento delle campane avviene anche non costantemente e non in maniera funzionale, in quanto restano per molto tempo visivamente stracolme con creazione di cumuli, per non parlare della questione dell’effettivo smaltimento della differenziata e i suoi processi.

Gli/le abitanti di Città Vecchia non hanno avuto una reale informazione su come fare la differenziata e né sono stati preparati a tale cambiamento, a parte la distribuzione, da parte delle amministrazioni, di un opuscolo e un video spot, uscito tardi in tv. L’accumulo di immondizia favorisce l’aumento di ratti e blatte, soprattutto nelle stagioni calde, ciò comporta la possibilità di rischi sanitari dovuti alla scarsa igiene dei vicoli.

Sarebbe più che normale valutare la reale necessità di campane che possano soddisfare il quartiere nel rispetto della bellezza dell’isola. Dovrebbe essere normale avere un servizio idoneo di pulizia e svuotamento delle campane (dato anche la Tari esagerata che paghiamo!). Sarebbe ancora, più che necessaria, una seria formazione e informazione su come fare la differenziata, il riciclo, ma anche il riutilizzo. E’ necessaria un’educazione al consumo!

Invitiamo gli e le abitanti della Città Vecchia a confrontarsi con noi sulla questione.

‘Vedo più gabbiani sulle discariche che sul mare, da qui stanno cacciando anche i gabbiani!’

 

 

Prime produzioni laboratorio d’ autocoscienza sul maschile

Laboratorio di autocoscienza sul maschile per costruire un’ecologia delle relazioni.
Siamo un laboratorio di autocoscienza sul maschile, siamo nat* con l’idea di realizzare aggregazione e socialità quanto più integranti e solidali possibile. Ci siamo chiesti quali fossero gli atteggiamenti che più suscitano emozioni negative in chi li subisce o anche in chi li osserva o quelle in chi li pratica, perché partiamo dalla convinzione che solo attivando metodi che garantiscono la salvaguardia e la cura emotiva, psicologica e fisica di tutto l’aggregato si può provare a crescere e diffondersi cercando di destrutturare i meccanismi, capitalistici, che producono subalternità e differenze.
Le nostre prime riflessioni, anche precedenti alla costruzione del laboratorio, hanno riconosciuto nel patriarcato un elemento centrale di legittimazione del potere e della produzione di subalternità.
Perché tali dinamiche possano essere scalfite è fondamentale porre alla base un metodo che garantisca l’orizzontalità nella trasversalità e contemporaneamente interrogarsi sempre sulle dinamiche patriarcali che alimentano il potere.
Siamo consapevoli di doverci confrontare non solo con gli atteggiamenti riconosciuti come patriarcali, ma anche con le dinamiche culturali che ci portano ad essere machisti, sessisti, omofobi, xenofobi, razzisti…e tanti altri atteggiamenti di cornice patriarcale che legittimano di fatto gli atteggiamenti conclamati come lo stupro, l’aggressione del ‘diverso’, ecc ( un esempio tra i tanti: un certo tipo di giornalismo che definisce lo stupro, una ragazzata!).
Ritenendo assolutamente metodologica l’apertura verso l’esterno  vi chiediamo di “imbucare un post-it” (anonimo), che ci sproni alla riflessione  per allargare l’orizzonte di crescita del laboratorio di autocoscienza sul maschile. Un post-it in cui si parli di atteggiamenti subiti o praticati, osservati o avvertiti e delle emozioni che esse hanno suscitato, senza trascurare quegli atteggiamenti culturali così diffusi che probabilmente siamo inconsapevoli di praticarli (ad esempio l’utilizzo di termini sessisti nel lessico quotidiano).
Se ve la sentite di darci il vostro contributo il box dei post-it lo trovate presso il Comitato Città Vecchia, oppure potete contribuire on-line  o ancora meglio partecipando al nostro laboratorio ogni mercoledì alle 18.00 al Comitato Città Vecchia.
Cliccando qui potrete consultare una tabella in continuo aggiornamento, risultata dalle nostre riflessioni e  dai vostri contributi ad oggi.
ABBATTI IL PATRIARCATO, ABBATTI IL POTERE!

Laboratorio di autocoscienza sul maschile

 

TabellaAttualeComportamentiPatriarcali

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A CENA CON I GUERRISI 23 giugno al comitato

A CENA CON I GUERRISI è uno spettacolo che unisce il teatro al cabaret di una volta e alla satira politica. Siamo una coppia nella vita e nel percorso artistico, questo progetto a due è il primo step per riscoprire il senso del dissentire attraverso lo spettacolo dal vivo, pratica che da sempre ha un potere rivoluzionario per l’anima, quanto più bistrattata da chi ci governa, tanto più viva. Attraverso sketch comici, vita vissuta, ironia a gogò e riflessioni politicamente scorrette, proviamo a riappropriarci tutti insieme del senso più vero del teatro: una comunità che si riunisce, si osserva, ride e riflette su se stessa.Uno spettacolo di Fabrizio Guerra (regista e attore) con Fabrizio Guerra e Cristina Carrisi (attrice).
VENERDI’ 23 GIUGNO
ore 20.15
presso il COMITATO CITTA’ VECCHIAA seguire, Cena Sociale a prezzi politici.
E’ gradita la prenotazione tramite messaggio privato alla pagina fb del Comitato Città Vecchia.SOSTIENI LE AUTORGANIZZAZIONI!COMITATO CITTA’ VECCHIA
Arco Paisiello 18
TarantoVi aspettiamo!

CENA SOCIALE ECCEZIONALMENTE GIOVEDÌ

15 GIUGNO h 20,30
A chi bussa alla porta non si domanda: chi sei? Ma si dice: siediti e mangia! (Proverbio siberiano)
Menù:
Eliche pesto e zucchine;
Parmigiana;
Insalata di patate;
Focaccia bianca;
Frutta;
Le dolci sorprese di Sigur Rus.
E’ gradita la prenotazione tramite messaggio privato alla pagina fb del Comitato Città Vecchia.
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COMITATO CITTÀ’ VECCHIA
Arco Paisiello 18
Taranto
Vi aspettiamo!