Solidarietà con Grup Yorum

Nonostante questo stato straordinario e d’emergenza globale dovuto alla pandemia da covid, o meglio alla cattiva gestione dei contagi da parte dei governi e dei sistemi sanitari mondiali, le guerre non si fermano, nè le occupazioni dei territori che siano occupazioni turche, israeliane, ecc. E se le guerre e i conflitti non li ferma nemmeno una pandemia, se la scarcerazione dei detenuti non è pensabile in uno stato ‘occidentale’, se invece gli abusi di potere e polizieschi addirittura si moltiplicano in ogni angolo del mondo, se la precarietà, la povertà avanza in maniera esponenziale in soli pochi e lunghi mesi di restrizioni e distanziamento, certo è che la solidarietà non va e non deve andare in ‘isolamento’!

Restare a casa non ferma l’impegno nelle lotte per l’emancipazione e la libertà, non ferma la solidarietà internazionale.

Grup Yorum (yorum è commento in turco) è un gruppo musicale turco fondato nel 1985, ispirato ai cileni Inti-Illimani. Di area socialista e internazionalista, è autore di numerose canzoni politicamente e socialmente impegnate. Il gruppo diventa famoso soprattutto nei circuiti universitari, diffondendo non solo musica tradizionale e popolare legata a istanze socialiste, ma promuovendo l’azione politica contro i divieti del potere politico dopo il colpo di stato dell’80. Diventa in breve tempo il gruppo con il maggior numero di vendite nella storia della Turchia. Canta in più lingue: turco, curdo, arabo, armeno, kazako, ecc, dando voce a tutti gli sfruttati, a chi sciopera, a chi ha perso i propri cari per la violenza dello Stato, alla resistenza popolare in generale. Proprio per il suo impegno a favore della democrazia e della libertà di stampa, di espressione e di dissenso, è da sempre perseguitato dal governo fascista turco. E’ stato impedito al Grup Yorum di vendere i loro dischi, di fare concerti in territorio turco e tedesco, i loro membri sono costantemente arrestati e orrendamente torturati con l’assurda accusa di terrorismo, accusati di essere legati al Fronte Rivoluzionario per la Liberazione del Popolo, tanto che il gruppo, per sopravvivere, ha dovuto ogni volta sostituire i propri musicisti. Il loro ultimo concerto risale al 2015 e dal 16 maggio del 2019 alcuni componenti del gruppo, detenuti, intraprendono la scelta dello sciopero della fame per protestare per la loro illeggittima detenzione. Dopo 288 giorni di sciopero della fame l’attivista e cantante Helin Bolek muore.

La morte di Helin ridà visibilità, a livello internazionale, ai metodi da regime di Erdogan e del suo governo, con i quali reprime i suoi oppositori e dissidenti nell’indifferenza mondiale. Helin Bolek muore durante questo stato di pandemia, mentre la Turchia discute sulla possibilità di una maxi-amnistia, nella quale non rientrano però gli oppositori politici al regime. E’ evidente il genocidio che sta avvenendo nei confronti delle popolazioni curde che vivono nel Kurdistan del nord (nel ‘territorio’ turco e siriano), è una vera e propria pulizia e sostituzione etnica. Con la stessa brutalità il governo turco agisce con forti repressioni nei confronti di giovani, lavoratori, giornalisti, scrittori, avvocati, artisti e dissidenti turchi, repressione che consiste in divieti, retate e raid, sequestri e saccheggi, arresti, torture, umiliazioni, violenze, anche sessuali nei confronti dei detenuti, ecc.

Un altro membro della band, Ibrahim Gokcek, condannato con Helin Bolek, perchè ritenuti, senza reali prove, di appartenere all’organizzazione terroristica armata Dhkp-C, già in carcere da maggio 2019, intraprese insieme alla Bolek e ad altri musicisti ed avvocati del popolo, lo sciopero della fame, per poi decidere di convertire lo sciopero della fame in digiuno alla morte (digiuno portato fino al punto di morte se le richieste avanzate nella protesta non vengano accettate). Le richieste consistono nella la scarcerazione immediata di tutti i membri del gruppo in stato di detenzione, l’annullamento del mandato di cattura dei membri non incarcerati, la fine delle irruzioni della polizia nel centro culturale İdil e l’annullamento del divieto di esibizione per il gruppo. I membri del gruppo in digiuno alla morte sono stati poi rilasciati e trasferiti in ospedale dove sarebbero stati sottoposti all’alimentazione forzata dato l’aggravarsi della loro situazione di salute. Entrambi hanno rifiutato tale trattamento. Helin Bolek muore dopo 288 giorni di digiuno, Ibrahim Gokcek, continua tutt’ora il suo digiuno da ben 313 giorni, nella casa di Grup Yorum ad Armutlu (Istanbul). Sulla soglia della morte, combatte per la sopravvivenza e continua a sperare, grazie alla solidarietà di tutto il mondo.

E ieri è giunta la notizia della morte di Mustafa Kocak dopo 297 giorni di sciopero della fame. Arrestato e interrogato per settimane sotto tortura. Accusato dalla polizia antiterroristica di aver fornito armi utilizzate nel rapimento di un procuratore che lavorava sul caso di Berkin Elvan, un minorenne colpito da un lacrimogeno durante gli scontri di Gezi Park e morto dopo alcuni mesi di coma. Il procuratore morì durante lo scontro tra sequestratori e polizia, le indagini stabilirono in seguito che era stato colpito dal ‘fuoco amico’ della polizia. Mustafa Kocak è comunque condannato all’ergastolo, a luglio 2019, dopo un processo fittizio, basato sulla testimonianza di un uomo che aveva sentito fare il suo nome in un bar. Mustafa Kocak chiedeva un processo equo.

POSSONO FERMARE I CORPI, PRIVARLI DI DIGNITA’ … DELLA VITA … MA IL MESSAGGIO RIVOLUZIONARIO DELLE PAROLE E DELLA MUSICA DI GRUP YORUM … L’ESEMPIO DI LOTTA PER LA GIUSTIZIA E LA LIBERTA’, LA GENEROSITA’ CHE CI LASCIANO IN EREDITA’ NESSUN REGIME POTRA’ MAI FERMARE … NON FINO A QUANDO LA SOLIDARIETA’ RESTERA’ UN’ARMA !!!

IL GOVERNO FASCISTA DI ERDOGAN CONTINUA AD UCCIDERE E A SOFFOCARE LE VOCI DEI DISSIDENTI CON LA COMPLICITA’ E L’INDIFFERENZA DEL MONDO !

PONIAMO UN ARGINE A QUESTA MATTANZA COSTRUENDO SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALISTA ! … MOBILITIAMOCI !

LIBERI TUTTI, LIBERI SUBITO !!!

ERDOGAN ASSASSINO!!!!

COMITATO CITTA’ VECCHIA TARANTO

Per chi volesse dare un segnale di solidarietà, esistono alcune possibilità:

Campagna internazionale per la liberazione dei dissidenti e piogge di foto in solidarietà con Grup Yorum stanno invadendo i social nel mondo, nell’estremo tentativo di smuovere l’insensibilità delle istituzioni internazionali.

Le foto possono essere trasmesse via whatsapp ad Antonello Pabis, (3332384701) o a Pati Luceri (3398277593), specificando “la propria regione”.

Girare un breve video con un messaggio di solidarietà per i resistenti e inviatelo a ‘antiemperyalistresist@yandex.com’.

Sarà pubblicato in varie reti di solidarietà e potrà essere condiviso da molti altri gruppi di amici per essere ascoltato a livello internazionale.

Organizzare proteste davanti all’ambasciata o ai consolati.

Scrivere fax tutti i giorni a:

Presidency Of The Republic Of Turkey

indirizzo: Cumhurbaşkanlığı Külliyesi 06560 Beştepe-Ankara-Turkey

tel: (+90 312) 5255555 fax : (+90 312) 5255831

contact@tccb.gov.tr

Ministry of Justice Of The Republic Of Turkey

Indirizzo: 06659 Kizilay/ankara

tel: 90 (0312) 4177770 fax: 90 (0312) 4193370

info@adalet.gov.tr

Ministry of Internal Affairs of Turkey

indirizzo: Çamlıca Mahallesi 122. Sokak N° 2 Yenimahalle/Ankara

tel: (0312) 3876084 fax: (0312) 3876091

Oggi, 25 Aprile, più che mai la resistenza non va ricordata, ma praticata. Oggi che lo stato pandemico sta lasciando vasti spazi per una trasformazione verso uno stato iper-repressivo, che mira a trasformare il distanziamento sociale in isolamento e atomizzazione, affinché viviamo sempre più in solitudine lo sfruttamento dei nostri corpi e dei nostri territori. Oggi più che mai non basta solo la resistenza ma serve un processo di liberazione, capace di tessere nuove trame in un ordito iperconsumista, che nasconde le sue crisi sempre più a fatica, oggi più che mai mostriamoci solidali, torniamo ad unirci, insieme verso l’unico vero nemico (assolutamente visibile) che abbiamo sempre avuto: il capitalismo e l’imperialismo in tutte le sue forme.